Tillandsia tectorum

Tillandsia tectorum


Dominio: Eukaryota

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Liliopsida

Ordine: Bromeliales

Famiglia: Bromeliaceae

Sottofamiglia: Tillandsioideae

Genere: Tillandsia

Sottogenere: Allardtia

Specie: T. tectorum


Descrizione:

È una bellissima specie proveniente dai deserti peruviani e dai territori delle Ande ecuadorene e peruviane. Cresce come litofita a 0-3000 metri di altezza. La sua peculiarità è data sicuramente dai suoi lunghi tricomi di color bianco che le conferiscono un caratteristico aspetto “peloso”. In realtà il loro scopo non è quello di riscaldare la pianta ma quello di proteggere le foglie dai raggi ultravioletti e trattenere l’umidità. Ci sono molte varietà naturali di Tillandsia tectorum, che variano notevolmente nelle dimensioni.

Le piante provenienti dalle pianure hanno dimensioni medio-piccole, mentre le forme montane provenienti dalle zone andine dell’Ecuador sono molto grandi, arrivando a volte a dimensioni prossime a quelle di un pallone da pallacanestro.

La Tillandsia tectorum si adatta abbastanza bene alla coltivazione in casa, fiorisce facilmente e genera molti figli. È un vero tesoro per ogni collezione.

Esposizione e luce:

La Tillandsia tectorum necessita di moltissima luce, il ché è spiegato dal fatto che alla foglie arriva solo il 50-60% della luce disponibile poichè il resto viene schermato e riflesso dai suoi tricomi. Viene quindi posizionata in pieno sole durante le stagioni più fresche, ma in estate è meglio ripararla dai raggi diretti del sole, perché non reagisce bene al riscaldamento eccessivo delle foglie. Noi personalmente teniamo le nostre tectorum davanti a una finestra esposta a sud e riparata da una tendina di organza. In questo modo una parte dei raggi solari viene schermata, ma l’intensità della luce resta comunque alta: su valori prossimi a 27.000-30.000 lux.

È possibile tenerla all’aperto, ma deve essere riparata dalle piogge: l’acqua eccessiva rovina i tricomi e porta la pianta a perdere il suo aspetto spettacolare e marcire.

Bagnatura:

La Tillandsia tectorum in natura riceve pochissima acqua dalle piogge e l’umidità arriva sotto forma di nebbie molto frequenti. Per questo motivo non è sicuramente vero che vada bagnata al massimo una volta al mese, anzi, lei apprezza molto le bagnature regolari. Bisogna solo ricordare che non si bagna nel modo classico, spruzzandola abbondantemente o bagnandola con un getto, ma l’acqua deve essere vaporizzata per assomigliare quanto più possibile ad una nebbia. Le foglie non devono mai essere fradice d’acqua. Le nostre tectorum vengono vaporizzate in questo modo ogni 2-3 giorni in estate e ogni 4-5 giorni in inverno, con l’umidità dell’aria pari al 60%.

Se la Tillandsia tectorum riceve troppa acqua perde i suoi tricomi e le foglie diventano molto più lisce e verdi; a ciò può seguire una deformazione delle foglie giovani ed il deperimento della pianta.

Concime:

Questa specie non si concima come le altre: in natura cresce nelle condizioni estreme e le sostanze nutritive che si può procurare sono poche. Viene concimata ogni 30-45 giorni, a seconda del periodo, diluendo un po’ del concime utilizzato per le orchidee nell’acqua della bagnatura. Si utilizza 1/6 della dose indicata sul flacone del concime.



--REGNUM NATURAE

8 / 09 / 2012

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