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 Phalaenopsis wilsonii (specie botanica)

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Phalaenopsis wilsonii (specie botanica) Empty
MessaggioTitolo: Phalaenopsis wilsonii (specie botanica)   Phalaenopsis wilsonii (specie botanica) EmptyMer Feb 27, 2013 5:40 pm

Phalaenopsis wilsonii


Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Liliopsida

Ordine: Orchidales

Famiglia: Orchidaceae

Sottofamiglia: Epidendroideae

Tribù: Vandeae

Sottotribù: Aeridinae

Genere: Phalaenopsis

Specie: Phal. wilsonii


Descrizione:

Al giorno d’oggi la Phalaenopsis wilsonii è molto rara in coltivazione. È originaria della Cina ( provincie di Sichuan e Yunnan), e del versante orientale dell'Himalaya, dove cresce come epifita e più raramente, litofita nelle umide foreste montane ad un altitudine di 800-2150 metri di quota. È un’orchidea in miniatura, decidua o semi-decidua, con le foglie che non superano gli 8 cm di lunghezza. È obbligatorio che la pianta abbia una notevole massa di radici, poiché la aiutano nella fotosintesi e a resistere alle difficili condizioni del periodo invernale.

Esposizione e luce:

Preferisce una posizione ombreggiata, senza i raggi diretti del sole. Non è una pianta da tenere all'aperto neanche in estate, ed è consigliabile tenerla sempre in casa. In natura vive nelle foreste decidue e durante i mesi invernali riceve più luce di prima, per questo motivo, in inverno bisogna alzare un po’ l’intensità della luce e garantire almeno 8 ore di luce al giorno (per questo vengono usati sistemi di illuminazione artificiali).

Umidità:

L’umidità nelle foreste dalle quali proviene è alta durante tutto l’anno: sul 70-75% in inverno e 80-85% in estate. Se viene coltivata in vaso, il grado minimo dell'umidità è di 60%. L’umidità si aumenta spruzzando la pianta e utilizzando un sottovaso del diametro 2 volte superiore a quello del vaso dell’orchidea, riempito prima di argilla espansa e poi di acqua, coperto con un retino, dove si posa in modo che il fondo del vaso non tocchi l’acqua. In questo modo l’acqua, evaporando dal sottovaso, innalza l'umidità intorno alla pianta. Se la vostra Phalaenopsis è montata sul tronco, con le radici esposte all’aria, ricordate che avrà non solo bisogno di essere bagnata 1-2 volte al giorno, ma anche di avere un'umidità costante durante tutta la giornata. Per questo si usa uno strato di muschio posizionato sotto le radici e un po’ di muschio posizionato sulle radici (ma senza toccare la base della pianta).

Temperatura:

La Phalaenopsis wilsonii è una specie da serra intermedio-calda, durante il periodo di crescita preferisce temperature diurne di 23-25°C e notturne di 19-21°C. Da Dicembre a Gennaio necessità di un periodo di riposo caratterizzato dall’abbassamento graduale della temperatura fino a 16-18°C di giorno e 8-10°C di notte, che dovrebbe avere inizio a Novembre: in questo modo si arriva alla temperatura necessaria entro Dicembre. La temperatura minima che può sopportare in natura è di circa 0-2°C, ma è abbastanza rischioso tentare di applicarla durante la coltivazione. Durante il periodo di riposo la Phalaenopsis wilsonii perde tutte o quasi tutte le foglie.

Bagnatura:

Se la Phalaenopsis wilsonii viene coltivata in vaso, il substrato deve sempre essere mantenuto umido (ma non fradicio d’acqua) durante il periodo della crescita. L’orchidea si bagna quando il substrato si sia asciugato molto bene ma non sia ancora completamente asciutto. Il metodo migliore che abbiamo sperimentato per procedere alla bagnatura consiste in una doccia calda (temperatura dell'acqua di 35°-45°C) per 30-60 secondi. Dopo la bagnatura sarà sufficiente sgocciolare bene il vaso e riporlo nella sua consueta posizione. Il periodo migliore per effettuare le bagnature è il mattino, in modo che le piante abbiano la possibilità di asciugarsi bene prima del sopraggiungere della sera. L'acqua utilizzata per le bagnature/spruzzature dovrebbe sempre essere a basso contenuto di calcare, quindi il metodo della doccia calda si può applicare solo in zone con acqua particolarmente morbida. Altrimenti si utilizza acqua piovana, distillata, filtrata, etcc...

Se l’orchidea è collocata sul tronco, necessita delle spruzzature 1-2 volte al giorno, a seconda della temperatura (più in fretta si asciuga il muschio sotto le radici e più bisogna spruzzare l’orchidea).

Nei mesi invernali le bagnature si riducono insieme all’abbassamento delle temperature, e l’orchidea non si bagna più: bastano le spruzzature del substrato o delle radici (se collocata sul tronco) ogni 6-8 giorni, mantenendo sempre però, un alto grado di umidità intorno alla pianta.

Come tutte le Phalaenopsis, patisce i ristagni d’acqua nell'ascella delle foglie: utilizzate fazzoletti di carta per togliere l’acqua dalla parte centrale della pianta dopo la bagnatura.

Concime:

La Phalaenopsis wilsonii si concima solo nel periodo primaverile-estivo usando un apposito fertilizzante per orchidee (preferibilmente liquido e ben bilanciato: N-P-K in proporzioni uguali) ogni 3 bagnature: si utilizza 1/3 della dose indicata sul flacone nel caso del vaso e 1/8 della dose se l’orchidea è montata. In inverno le concimazioni si sospendono del tutto. Prima di concimare la pianta bisogna bagnarla: in questo modo non ci sarà il rischio che il concime bruci le radici giovani. Per concimarla, immergete il vaso o la zattera con la pianta in un contenitore con acqua e concime diluito e lasciatela in immersione per 25 min.

Collocamento e substrato:

In genere si coltiva montata sui tronchi o zattere. In questo caso, si mettono strati di muschio sotto le radici e un po’ di muschio sopra le radici (ma senza che tocchi la base della pianta) per garantire una riserva di umidità (come imparare a montare correttamente le orchidee su tronchi e zattere, potete leggerlo QUI). Si può provare a coltivare la Phalaenopsis wilsonii in un piccolo basket con il substrato fatto da corteccia di conifera di media dimensione, ma la crescita non sarà per niente rigogliosa.

Fioritura e riposo:

La Phalaenopsis wilsonii è un’orchidea monopodiale (cioè, continua lo sviluppo dello stesso fusto e in condizioni normali non forma i getti laterali) e fiorisce sempre dalla stessa pianta. Per stimolare la fioritura avrà bisogno di un periodo di riposo invernale, caratterizzato dall’abbassamento graduale della temperatura fino a 16-18°C di giorno e 8-10°C di notte. Per questa specie è particolarmente importante lo sbalzo invernale tra le temperature diurne e quelle notturne. Si sospendono del tutto le concimazioni e le bagnature si riducono alle sole spruzzature del substrato o delle radici 1 volta ogni 6-8 giorni (nel caso dell’orchidea montata, se vedete che le radici stanno cominciando a raggrinzirsi, alzate un po’ la frequenza delle spruzzature). Il grado d'umidità intorno alla pianta comunque deve essere mantenuto sul 70-75%. Durante il periodo di riposo la pianta perde tutte o quasi tutte le foglie e blocca la crescita delle radici. A Febbraio bisogna cominciare ad alzare gradualmente le temperature (insieme alla frequenza delle spruzzature) fino al livello di prima cosicchè la pianta possa ricominciare la crescita. Fiorisce in primavera o all'inizio dell'estate; è un evento comune che fiorisca senza ancora aver sviluppato le foglie nuove; i fiori arrivano ai 4 cm di diametro e sono profumati.

Livello di difficoltà:

È una specie abbastanza difficile da coltivare e ne consigliamo l'allevamento solo ad orchidofili con esperienza. Non sopporta le temperature che superano i 24-25°C. Il successo nella sua coltivazione dipende dalla capacità di rispettare le opportune temperature stagionali e il livello d'umidità necessario allo sviluppo della pianta.



--REGNUM NATURAE

18 / 12 / 2011

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