Nepenthes alata
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Nepenthales
Famiglia: Nepenthaceae
Genere: Nepenthes
Specie: N. alata
Descrizione:
La Nepenthes alata è una specie originaria delle Filippine, caratterizzata da un elevato numero di variazioni e forme, che la rendono presente in svariate tipologie di ambienti, con una predilezione per le foreste umide e ricche di sfagni, a differenti altitudini comprese tra 600 e 2-500 metri (passando da condizioni tipiche per la sezione ”Lowland” ad altre esplicitamente “Highland”). Nella buona parte dei casi possono adattarsi a condizioni di crescita intermedie o comunque adottabili per specie “Lowland”: in tal caso potrà non essere in grado di produrre ascidi.
Esposizione e luce:
La Nepenthes alata radisce posizioni da luminose a molto luminose, fino a sole diretto; si consiglia di cominciare con intensità luminose elevate, ma schermando i raggi diretti del sole (quantomeno per permetterle di adattarsi alle nuove condizioni dell’ambiente) per poi passare, qualora ne necessiti, a posizioni sempre più soleggiate.
Umidità:
L’umidità della quale la Nepenthes alata necessita è a differenza della maggior parte delle Nepenthes relativamente bassa, accontentandosi senza problemi di tenori prossimo al 50%; in ogni caso per avere una buona formazione di ascidi sono sicuramente consigliabili livelli di umidità più elevati (e costanti).
Temperatura:
Vista la grande variabilità di forme e varietà ci si può orientare verso condizioni intermedie (con temperature medie comprese tra 15-18° di notte e 25-30°C di giorno), cercando quanto più possibile di simulare le condizioni della zona di provenienza.
Bagnatura:
Pur tollerando livelli di umidità anche non elevati, è opportuno non farle mai patire la sete: la Nepenthes alata gradisce l’umido e di conseguenza si consiglia di bagnarla ogni qualvolta risulti necessario, integrando il tutto con vaporizzazioni e nebulizzazioni che mantengano un’umidità adeguata attorno alla pianta (e consentano uno sviluppo armonioso degli ascidi).
Come valido per la maggior parte delle piante carnivore è opportuno usare per la bagnatura solo acqua a basso contenuti di minerali e PH neutro: ottime quindi acqua piovana, distillata, ottenuta da procedimenti di osmosi inversa, e così via (l’acqua del rubinetto và benissimo, purché se ne verifichi prima la concentrazione in Sali minerali con un test).
Concime:
La Nepenthes alata non si concima.
Substrato e rinvaso:
Per garantire un’umidità costante e ben distribuita si consiglia l’impiego di sfagno puro a fibra lunga come substrato.
Nutrimento:
Poichè la Nepenthes alata, essendo coltivata indoor, non sarà nella maggior parte dei casi in grado di procurarsi il cibo da sola, occorrerà nutrirla manualmente utilizzando larve di Chironomus: quelle che si usano spesso come mangime per pesci d’acquario (sono reperibili presso i centri specializzati in acquari o in negozi per animali ben forniti); prima di somministrarli andranno lasciati sgelare, portati a temperatura ambiente e andrà allontanata l’acqua in eccesso che si sarà prodotta dallo scongelamento.
Noi utilizziamo 7-12 larve (cifra approssimativa dato che dipende dalla dimensione della bocca e dal tipo di larve che si riusciranno a reperire) per ascidio (bocca) ogni 10-12 giorni.
Riposo:
La Nepenthes alata non necessita di periodo di riposo invernale; tutte le procedure di coltivazione andranno quindi seguite nel corso di tutto l’anno.
Livello di difficoltà:
La Nepenthes alata è una specie di facile coltivazione, anche se per avere risultati ottimali è opportuno capire di quale varietà si tratti e curarla di conseguenza.
--REGNUM NATURAE
22 / 09 / 2012
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Foto tratta da botanicalgarden.ubc.ca