Nepenthes bicalcarata
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Nepenthales
Famiglia: Nepenthaceae
Genere: Nepenthes
Specie: N. bicalcarata
Descrizione:
La Nepenthes bicalcarata è una specie di notevoli dimensioni, tipicamente adattata a condizioni di crescita “Lowland”; originaria del Borneo, vive e si sviluppa nelle umide foreste Kerangas (o Heath Forest), caratterizzate da suoli poveri di nutrienti, fortemente drenanti e molto acidi ad un’altitudine di 0-1.000 metri.
Può raggiungere dimensioni davvero imponenti: fino a 50 metri di lunghezza e con ascidi di 25-30cm di lunghezza e presenta come segno distintivo 2 sottili protuberanze (simili a 2 zanne acuminate) a livello dell’imboccatura dell’ascidio (proprio sotto il ‘‘cappello’’), delle quali non se ne è ancora capita la funzione.
Esposizione e luce:
Gradisce posizioni semi-ombreggiate o di luce diffusa; le parti più apicali della piana possono tollerare livelli di illuminazione anche molto più intensi e calcolando che l’intensità luminosa delle nostre latitudini non è certo paragonabile a quella presente nelle foreste tropicali, anche esposizioni più ‘‘soleggiate’’ risultano adatte: purché si abbia sempre l’accortezza di schermarla dai raggi diretti del sole e dalla luce troppo intensa nei periodi più caldi dell’anno.
Umidità:
La Nepenthes bicalcarata, gradisce tenori di umidità elevati e costanti, non inferiori al 70-75%: valori superiori non le fanno che bene e le garantiscono una crescita più rigogliosa, mentre valori inferiori provocano molto facilmente l’aborto degli ascidi ed il danneggiamento della pianta.
Temperatura:
La Nepenthes bicalcarata vive molto bene in condizioni da serra intermedio-calda o calda, con temperature comprese tra 24 e 34°C e umidità costante ed elevata.
Bagnatura:
È opportuno non farle mai patire la sete e non lasciare mai che il substrato diventi asciutto: gradisce l’umido e di conseguenza si consiglia di bagnarla ogni qualvolta risulti necessario, integrando il tutto con vaporizzazioni e nebulizzazioni che mantengano un’umidità adeguata attorno alla pianta (e consentano uno sviluppo armonioso degli ascidi).
Come valido per la maggior parte delle piante carnivore è opportuno usare per la bagnatura solo acqua a basso contenuti di minerali e PH neutro: ottime quindi acqua piovana, distillata, ottenuta da procedimenti di osmosi inversa, e così via (l’acqua del rubinetto và benissimo, purché se ne verifichi prima la concentrazione in Sali minerali con un test).
Concime:
La Nepenthes bicalcarata non si concima.
Substrato e rinvaso:
L’utilizzo di sfagno puro a fibra lunga come substrato, risulta ottimale per garantire un giusto tenore di umidità ed un substrato soffice e arieggiato.
Nutrimento:
La Nepenthes bicalcarata, (come la maggior parte delle Nepenthes) non sarà nella maggior parte dei casi in grado di procurarsi il cibo da sola, occorrerà nutrirla manualmente utilizzando larve di Chironomus: quelle che si usano spesso come mangime per pesci d’acquario (sono reperibili presso i centri specializzati in acquari o in negozi per animali ben forniti); prima di somministrarli andranno lasciati sgelare, portati a temperatura ambiente e andrà allontanata l’acqua in eccesso che si sarà prodotta dallo scongelamento.
Noi utilizziamo 7-12 larve (cifra approssimativa dato che dipende dalla dimensione della bocca e dal tipo di larve che si riusciranno a reperire) per ascidio ogni 10-12 giorni.
Riposo:
La Nepenthes bicalcarata non necessita di periodo di riposo invernale; tutte le procedure di coltivazione andranno quindi seguite nel corso di tutto l’anno.
Livello di difficoltà:
La Nepenthes bicalcarata viene considerata una specie di facile coltivazione, purché ovviamente si abbia lo spazio necessario ad allevarla, viste le imponenti dimensioni che può raggiungere.
--REGNUM NATURAE
6 / 11 / 2012
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