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 Il genere Paphiopedilum

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Il genere Paphiopedilum Empty
MessaggioTitolo: Il genere Paphiopedilum   Il genere Paphiopedilum EmptyMer Feb 13, 2013 6:30 pm

Il genere Paphiopedilum


Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Liliopsida

Ordine: Orchidales

Famiglia: Orchidaceae

Sottofamiglia: Cypripedioideae

Tribù: Cypripedieae

Sottotribù: Paphiopedilinae

Genere: Paphiopedilum


Descrizione:

Il genere Paphiopedilum comprende circa 80 specie di orchidee terrestri provenienti dall’Asia tropicale e dall’Oceania. Sono piante a crescita simpodiale, fioriscono dal centro della pianta, formando in seguito un getto laterale dalla base che provvederà a far continuare lo sviluppo.

Dato che all’interno del genere Paphiopedilum ci sono le specie con necessità abbastanza diverse, conviene dividerle in 4 gruppi che uniscono le specie con più o meno si avvantaggiano delle stesse condizioni di cura:

gruppo A: le Paphiopedilum con le foglie verdi e strette

gruppo B: le Paphiopedilum con le foglie verdi e larghe

gruppo C: le Paphiopedilum con la fioritura multipla (formano i fiori uno dopo l’altro sullo stesso gambo)

gruppo D: le Paphiopedilum con le foglie a macchie

Esposizione e luce:

In genere prediligono una posizione luminosa o semi-ombreggiata, senza esposizione ai raggi diretti del sole; ad eccezione delle specie con le foglie a macchie, che gradiscono una posizione semi-ombreggiata o ombreggiata. Nel periodo da Maggio a Settembre, quando le temperature notturne non scendono al di sotto di 16°C, è consigliabile tenere le orchidee appartenenti ai gruppi A, B e C all’aperto, scegliendo un posto protetto dai raggi diretti del sole e dalle piogge. Lo sbalzo tra la temperatura diurna e quella notturna che si verifica all’esterno, favorirà la fioritura della Paphiopedilum.

Umidità:

Non è una pianta esigente, basta l’umidità dell’aria: circa 50% (cioè, più o meno l’umidità dell’aria all’interno di una casa tipo). In estate però, quando le temperature superano i 26°-27° C, è consigliabile alzare il grado di umidità dell’aria intorno alla pianta. Il metodo più classico è quello di prendere un sottovaso di diametro 2-3 volte superiore a quello del vaso dell’orchidea, riempirlo prima di argilla espansa e poi di acqua, coprirlo con un retino e posare infine la pianta direttamente sul retino in modo che il fondo del vaso non tocchi l’acqua. In questo modo l’acqua, evaporando dal sottovaso, innalza l'umidità intorno alla pianta e la aiuta a resistere alle temperature elevate. Non è consigliabile vaporizzare le foglie se la pianta è tenuta in casa: l’acqua, accumulandosi al centro della pianta, può provocare i marciumi.

Temperatura:

A seconda della specie preferiscono le temperature intermedie o intermedio-calde.

Gruppi A e B: serra intermedia, 20°-23°C di giorno, 17°-19°C di notte in estate, e 20°-21°C di giorno e 15°-16°C di notte in inverno.

Gruppo C: serra intermedio-calda, 20°-24°C in estate e 18°-22°C in inverno.

Gruppo D: serra calda, 22°-25°C in estate e 18°-20°C in inverno.

Per stimolare la fioritura delle Paphiopedilum la differenza tra le temperature diurne e quelle notturne deve essere di 3-4°C.

Bagnatura:

Per capire quando è il momento di bagnare la Paphiopedilum, il metodo più classico è quello di inserire un dito all'interno del substrato per valutare se sia già asciutto oppure no. La Paphiopedilum si bagna nel momento in cui il substrato si sia asciugato bene ma non sia ancora completamente secco. Il metodo migliore che abbiamo sperimentato per procedere alla bagnatura consiste in una doccia calda (temperatura media dell'acqua di 35°-45°C: circa la temperatura che utilizzereste per farvi una bella doccia calda) per 30-60 secondi. Dopo la bagnatura sarà sufficiente sgocciolare bene il vaso e riporlo nella sua consueta posizione. Il periodo migliore per effettuare le bagnature è il mattino, in modo che le piante abbiano la possibilità di asciugarsi bene prima del sopraggiungere della sera. L'acqua utilizzata per le bagnature/spruzzature dovrebbe sempre essere a basso contenuto di calcare, quindi il metodo della doccia calda si può applicare solo in zone con acqua particolarmente ‘’morbida’’. Altrimenti si può utilizzare acqua piovana, distillata o filtrata.

Se tra una bagnatura e l’altra il substrato diventa secco, la pianta smetterà di crescere bene ed inizierà a generare le foglie storte.

Concime:

Si concima, usando un apposito fertilizzante per orchidee (preferibilmente liquido e ben bilanciato: N-P-K in proporzioni uguali), ogni 3 bagnature: si utilizza 1/2 della dose indicata sul flacone. Prima di concimare la pianta bisogna bagnarla: in questo modo non ci sarà il rischio che il concime bruci le radici giovani. Per concimare sarà sufficiente immergere il vaso in un contenitore con l’acqua e il concime, lasciandolo in immersione per 25-30 min.

Substrato:

Essendo un’orchidea terrestre, viene allevata in vaso. La miscela ottimale consiste in: corteccia di pino di media dimensione (50%), corteccia di pino di piccola dimensione (25%), torba (20%) e calce (5%: si possono utlizzare le conchiglie marine, lavate bene dal sale e tritate). Il rinvaso si effettua ogni anno, spostando la pianta in un vaso più adatto alle sue dimensioni e rinfrescando il substrato ormai ''vecchio''. Bisogna fare attenzione a non piantare l’orchidea troppo in alto: il substrato deve coprire bene le radici e circa 1 cm dello stelo sopra le radici.

Fioritura e riposo:

Dato che è un’orchidea simpodiale (cioè, ha più di un punto di crescita e produce i getti laterali), fiorisce dai nuovi getti. La "parte" che ha già fiorito non fiorirà mai più ma produrrà una pianta nuova. La Paphiopedilum può fiorire in qualunque stagione e non ha bisogno del periodo di riposo per stimolare la fioritura: eccezion fatta per le specie del gruppo D, le quali necessitano di un certo periodo di riposo che comincia in genere a Novembre-Dicembre, quando le piante giovani hanno raggiunto la dimensione di una pianta adulta. In questo periodo è consigliabile sostituire le bagnature con le spruzzature leggere del terreno ogni mattina ed abbassare la temperatura fino a 15°C. Quando fuoriescono i futuri steli dei fiori, le bagnature ricominciano e la temperatura potrà essere rialzata al livello di prima.

Livello di difficoltà:

Non è sicuramente una pianta difficile da coltivare. Bisogna solo ricordare che la costanza è sempre necessaria: 2 minuti di attenzione al giorno, e la vostra pianta vi ringrazierà con fioriture spettacolari e una salute eccellente!



--REGNUM NATURAE

28 / 09 / 2011

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