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 Cattleya (genere)

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Cattleya (genere) Empty
MessaggioTitolo: Cattleya (genere)   Cattleya (genere) EmptyVen Feb 01, 2013 3:44 pm

Cattleya

Esistono all'incirca 100 specie appartenenti a questo genere e più di 100.000 ibridi attualmente disponibili in commercio (Brassolaeliocattleye, Laeliocattleye, Rhynchosophrocattleye, etc.): in costante e quotidiano aumento dato che al genere Cattleya appartengono orchidee molto appariscenti. Per quanto riguarda la coltivazione in genere, è possibile descrivere il metodo che sarebbe possibile adattare alla maggior parte delle specie e degli ibridi, però non è in nessun modo possibile indicare un metodo che sia adatto a stimolare la fioritura di tutti: bisogna quindi arrivarci con la sperimentazione, ponendo la propria pianta in condizioni diverse finché non si saranno ottenuti dei risultati.

Disposizione: nonostante le orchidee di questo genere abbiano necessità di illuminazione molto differenti a seconda della loro specie, la maggior parte predilige una posizione molto luminosa: preferibilmente con sole diretto del mattino. Si abituano bene a sopportare i raggi diretti del sole senza l'ausilio di qualsivoglia tipo di protezione; anche se nel caso di piante appena acquistate o che abbiano appena superato l’inverno sarebbe più opportuno farle adattare al sole poco per volta, spostandole in una posizione sempre più luminosa. Da Maggio a Settembre è consigliabile spostare la Cattleya all’aperto, scegliendo un posto protetto dai venti forti e dalle piogge. Lo sbalzo tra la temperatura diurna e quella notturna che si verificherà all’esterno, favorirà la fioritura.

Umidità: se viene coltivata in vaso a temperature non superiori a 26°C, basta un’umidità di 45-60%, cioè, più o meno l’umidità dell’aria all’interno di un normale appartamento. Quando invece le temperature salgono sopra i 26°C, bisogna alzare il grado di umidità dell’aria intorno alla pianta. Il metodo più classico è quello di prendere un sottovaso del diametro 2-3 volte superiore a quello del vaso dell’orchidea, riempirlo prima di argilla espansa e poi di acqua, coprirlo con un retino e posare la pianta sul retino in modo che il fondo del vaso non tocchi l’acqua. In questo modo l’acqua, evaporando dal sottovaso, innalza l'umidità intorno alla pianta e la aiuta a resistere alle temperature elevate.

Temperatura: la Cattleya è un’orchidea da serra intermedio-calda, coltivata a 22-28°C di giorno, 16-18°C di notte in estate e 16-18°C di giorno, 13-14°C di notte in inverno. Per stimolare la fioritura la differenza tra la temperatura del giorno e quella della notte dovrebbe essere di almeno 4°C (preferibilmente di 6-8°C). Gli ibridi della Cattleya, specialmente le Brassolaeliocattleye e le Laeliocattleye non gradiscono le temperature troppo elevate (dato che hanno le Brassavole e le Laelie tra i loro ascendenti) e nel loro caso le temperature estive non dovrebbero superare i 24°C. Per aiutare le piante a sopportare il calore è consigliabile alzare il grado dell’umidità intorno alla pianta nel modo descritto nella sezione “Umidità”.

Bagnatura: sfortunatamente i produttori non utilizzano vasi trasparenti per questo tipo di orchidee (anche se noi a Regnum Naturae abbiamo l'abitudine di spostarle sempre nei vasi trasparenti al fine di valutare il momento giusto per poter procedere alla bagnatura). Per capire quando è il momento di bagnare la Cattleya, bisogna inserire un dito all'interno del substrato per sentire se sia già asciutto oppure no. La Cattleya si bagna nel momento in cui il substrato si sia asciugato bene. Il metodo migliore che abbiamo sperimentato per procedere alla bagnatura consiste in una doccia calda (temperatura media dell'acqua di 35-45°C: circa la temperature che utilizzereste per farvi una bella doccia calda) per 30-60 secondi. Dopo la bagnatura sarà sufficiente sgocciolare bene il vaso e riporlo nella sua consueta posizione. Il periodo migliore per effettuare le bagnature è il mattino, in modo che le piante abbiano la possibilità di asciugarsi bene prima del sopraggiungere della sera. L'acqua utilizzata per le bagnature/spruzzature dovrebbe sempre essere a basso contenuto di calcare, quindi il metodo della doccia calda si può applicare solo in zone con acqua particolarmente morbida. Altrimenti si utilizza acqua piovana, distillata o filtrata.

Se la Cattleya è collocata sul tronco, necessita di bagnature mattutine ogni giorno, in modo che le radici si asciughino abbastanza bene prima della notte. Nei giorni caldi, se le radici si asciugano troppo in fretta, bisognerebbe spruzzare la pianta e le sue radici anche all’ora di pranzo (in aggiunta alla bagnatura del mattino). Questo non è necessario se la pianta viene tenuta all'interno di un orchidario, dove l’umidità è sufficientemente alta.

Concime: si concima usando un apposito fertilizzante per orchidee (preferibilmente liquido e ben bilanciato: N-P-K in proporzioni uguali) ogni 3 bagnature: si utilizza 1/2 della dose indicata sul flacone. Prima di concimare la pianta bisogna bagnarla: in questo modo non ci sarà il rischio che il concime bruci le radici giovani. Per concimare sarà sufficiente immergere il vaso in un contenitore con acqua e concime diluito e lasciarlo in immersione per 25 min.

Se la pianta è collocata sul tronco, basta aggiungere un po’ di concime (1/8 o 1/10 della dose indicata sul flacone) all’acqua dello spruzzatore 1 volta ogni 2 giorni.

Collocamento: può essere collocata sia in vaso (la miscela preferita consiste in: corteccia di pino di media dimensione (80%), un po’ di torba (circa 15%) e un po’ di carbone (circa 5%)) sia sui tronchi. Qualora la si allevi in vaso, il rinvaso si effettua solo in caso di grande necessità (se ci sono i problemi con le radici oppure se il substrato si è “invecchiato” troppo: il che capita circa ogni 3 anni).

Fioritura: dato che è un’orchidea simpodiale (cioè, ha più di un punto di crescita e produce “pseudo” bulbi), fiorisce dai bulbi nuovi. Il bulbo che ha già fiorito non fiorirà mai più ma produrrà un bulbo nuovo. È molto difficile indicare un metodo per stimolare la fioritura che si adatti a tutte. Tutte le Cattleye si possono dividere in 2 categorie: quelle che sviluppano il germoglio del futuro gambo dei fiori dopo che il bulbo nuovo sia diventa adulto (gruppo A) e quelle che lo sviluppano insieme al bulbo nuovo (gruppo B). Al gruppo A appartengono quasi tutte le orchidee che formano il “cofano” che conterrà il giovane gambo dei fiori; a loro volta si dividono in quelle che hanno il periodo di riposo (A-1) e quelle che non ce l’hanno (A-2). Le orchidee del tipo A-2 sono le più facili in assoluto: per stimolare la fioritura necessitano solo della luce forte. Il tipo A-1 invece deve fermare tutti i processi di crescita per aver modo di indirizzare tutte le forze nella formazione dell’infiorescenza. Questo periodo si verifica quando il bulbo nuovo ha raggiunto la dimensione adulta. A questo punto si riduce un po’ l’illuminazione (non troppo però), si abbassano le temperature (per arrivare ai 15-16°C di giorno e 10-12°C di notte) e si riducono le bagnature in modo da lasciare la pianta ''all'asciutto'' per circa 4-5 giorni in primavera/estate e 10-11 giorni in autunno/inverno. Quando dentro il cofano si potrà intravedere il futuro gambo dei fiori, le temperature si potranno rialzare e le bagnature torneranno come prima.

Per il gruppo B il germoglio dei fiori si “sveglia” quando il bulbo giovane ha raggiunto ½ della sua dimensione adulta. A questo punto sono indispensabili luce forte e duratura, sufficiente acqua (il substrato non deve mai rimanere asciutto per più di 1 giorno) e le temperature notturne abbastanza basse rispetto a quelle diurne (la differenza dovrebbe essere minimo di 8°C: il che si può ottenere facilmente, mettendo la pianta fuori di notte). Se formando il bulbo l’orchidea non forma il gambo di fiori, questo significa che o la luce non era sufficientemente forte, o che non c'era stata una sufficiente escursione termica tra le temperature.

Attenzione: a volte può succedere che il gambo dei fiori, uscendo dal cofano, non ce la faccia a romperlo e si incominci a curvare. Per evitare questo, conviene tagliare il primo quarto del cofano quando il gambo abbia raggiunto la metà del suo percorso all'interno del cofano stesso.

Livello di difficoltà: è sicuramente una pianta abbastanza facile da coltivare nonchè una di quelle che si adattano bene anche alla vita nell’orchidario. È un po’ più difficile farla arrivare alla fioritura di quanto non lo sia con tante altre orchidee, ma la bellezza dei fiori della Cattleya compenserà ampliamente i vostri sforzi.



--REGNUM NATURAE

10 / 08 / 2011

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